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La cessione del quinto dello stipendio è una forma di prestito garantito nel quale i pagamenti delle rate avvengono tramite la trattenuta di una quota della retribuzione netta, non eccedente un quinto dello stipendio: il lavoratore, dunque, cede il proprio futuro credito retributivo verso il datore di lavoro a favore della società finanziaria.
Il focus approfondisce tutte le tematiche legate alla cessione del quinto dello stipendio evidenziandone i limiti e le caratteristiche, le ricadute sulla liquidazione del trattamento di fine rapporto, le differenze con la delegazione di pagamento e il pignoramento dello stipendio.

Il Jobs act ha riscritto in termini sostanziali l’art. 2103 del Codice Civile conferendogli una visione nuova, più flessibile ed aderente alle esigenze organizzative dell’attuale contesto economico. Il ruolo di assoluta rilevanza nella valutazione della liceità del mutamento delle mansioni del lavoratore riconosciuto alla giurisprudenza lascia ora spazio alla contrattazione collettiva con l’obiettivo di garantire maggior certezza alla legislazione applicabile e ridurre il contenzioso.
Data la portata innovativa della riforma e le sue dirette conseguenze nella gestione dei rapporti di lavoro, affronteremo il tema dell’esercizio dello ius variandi da parte del datore di lavoro analizzando, anche attraverso l’analisi di un caso pratico, l’evoluzione della nozione di equivalenza delle mansioni.

Il 30 marzo 2015 è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del C.C.N.L. terziario della distribuzione e dei servizi, già operativa dal 01/4/2015.
Diverse le novità introdotte, oltre all’aumento del trattamento economico contrattuale, soprattutto in tema di contratto a termine: la compensazione nelle clausole di contingentamento, le ragioni di stagionalità, il contratto di sostegno all’occupazione. Da rilevare anche importanti modifiche in materia di orario di lavoro, part-time ed elemento economico di garanzia.