Area Riservata

Con il D.P.C.M. emanato ieri 8 marzo 2020 sono state adottate misure urgenti per il contenimento del contagio da Coronavirus identificando una nuova zona, cd. arancione, che comprende la Regione Lombardia e le provincie di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
Il focus analizza le disposizioni a tutela della salute adottate del governo, tra obblighi e raccomandazioni, ponendo l’accento sugli ammortizzatori sociali e sugli strumenti a disposizione delle aziende per ridurre l’impatto economico dell’emergenza epidemiologica in atto.

Anche per il 2020 la Legge di bilancio interviene marginalmente sul tema lavoro occupandosi principalmente di estendere le agevolazioni contributive in caso di assunzione a tempo indeterminato di giovani under 35 e di “eccellenze accademiche”.
Rilevanti modifiche si registrano invece nel regime fiscale di veicoli aziendali concessi ad uso promiscuo ai dipendenti e prestazioni sostitutive del vitto (tickets restaurant).
Da sottolineare anche l’attenzione del legislatore verso la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con particolare riferimento all’estensione e alla proroga di misure a favore della genitorialità: congedo di paternità, bonus bebè e buono asilo nido.

Pur avendo la giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, riconosciuto lo scarso rendimento tra le ipotesi di licenziamento individuale, la questione rimane piuttosto controversa specialmente con riguardo alla natura del recesso, alle ragioni che ne configurano la legittimità, alla qualificazione e alla collocazione all’interno del giustificato motivo (oggettivo oppure soggettivo) ai sensi dell’art. 3 della Legge nr. 604/66.
Ma il rilievo del dibattito intorno al concetto di scarso rendimento ha una sua importanza intrinseca proprio in virtù dei profondi risvolti pratici che ne derivano, in particolare sotto l’aspetto dell’obbligazione lavorativa del prestatore di lavoro.