Fringe benefit: come sfruttare al meglio le esenzioni annuali

I fringe benefit sono strumenti molto utili per aziende e collaboratori, soprattutto grazie alla leva delle agevolazioni fiscali e contributive. Ma è necessario pianificarli adesso per sfruttarli al meglio, prima della scadenza annuale utile al calcolo delle soglie.

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Fringe benefit: come sfruttare al meglio le esenzioni annuali
15/9/2025

Fringe benefit: come sfruttare al meglio le esenzioni annuali

I fringe benefit sono ormai uno degli strumenti più utilizzati dalle aziende per incrementare il potere d’acquisto dei propri dipendenti senza incidere eccessivamente sul costo del lavoro. La Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207, art. 1, commi 390-391) ha confermato anche per quest’anno (e per i periodi d’imposta 2026 e 2027) soglie di esenzione fiscale e contributiva più elevate rispetto al passato, con l’obiettivo di sostenere famiglie e imprese in un contesto di inflazione e aumento dei costi energetici.

Molte aziende tuttavia non sfruttano appieno queste possibilità. Se ancora non sono stati avviati piani di erogazione di fringe benefit, il mese di settembre può essere il momento ideale per sfruttare le esenzioni annuali disponibili, massimizzando i vantaggi sia per i datori di lavoro sia per i collaboratori.

Le regole in vigore per il triennio 2025-2027

Per ciascun anno di imposta, la normativa prevede:

  • esenzione fino a € 1.000 all’anno per tutti i lavoratori dipendenti;
  • esenzione fino a € 2.000 all’anno per i lavoratori con figli fiscalmente a carico.

Entro questi limiti, il valore dei fringe benefit non concorre né alla formazione del reddito imponibile ai fini I.R.PE.F. né alla base imponibile previdenziale. Nella nozione di fringe benefit rientrano non solo i tradizionali buoni acquisto e buoni carburante, ma anche i rimborsi per utenze domestiche (acqua, luce e gas), confermati dalla prassi interpretativa dell’Agenzia delle Entrate.

C’è un ampio range di possibilità, molte delle quali permettono un’implementazione semplice e veloce, facilmente integrabile entro la fine dell’anno: voucher per attività sportive o culturali, buoni per lo shopping (raccomandabili soprattutto in vista del Natale), ma anche polizze assicurative e assistenza sanitaria.

È bene ricordare che, se si supera la soglia, l’intero valore dei fringe benefit erogati diventa imponibile e non solo la parte eccedente.

Differenze rispetto al 2024

Nel 2024 le soglie erano state confermate in misura analoga, ma come proroga straordinaria. La novità del triennio 2025-2027 è la riconferma esplicita con la Legge di Bilancio, che ha così offerto anche maggiore certezza alle aziende nella pianificazione del welfare aziendale.

In precedenza, la disciplina ordinaria prevista dall’art. 51 del T.U.I.R. fissava la soglia a € 258,23 annui. È quindi evidente lo scarto tra la misura tradizionale e quella rafforzata confermata per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027.

Vantaggi per aziende e lavoratori

I fringe benefit risultano uno strumento win-win.
Per le aziende, rappresentano un modo di riconoscere un valore aggiunto ai dipendenti con un impatto fiscale e contributivo nullo se non ridotto. Non solo: rafforzano la fidelizzazione del personale e rendono più competitivo il pacchetto retributivo rispetto ad un aumento retributivo.

Per i lavoratori, i vantaggi sono immediati: i benefit percepiti entro le soglie sono totalmente esenti da imposte e contributi aumentando così il proprio potere d’acquisto. Inoltre, la possibilità di scegliere fringe benefit concreti come buoni spesa o rimborsi utenze domestiche consente di adattarli alle reali esigenze familiari.

Limiti e cumulabilità

Ricordiamo che le soglie di € 1.000 e € 2.000 sono annuali e complessive. Non è quindi possibile “spacchettare” più limiti: il tetto massimo resta unico per ciascun lavoratore. L’azienda deve tenerne conto nella programmazione dei piani di erogazione.

I fringe benefit possono invece coesistere con altri strumenti di welfare aziendale e con i premi di risultato convertiti in beni e servizi, ma pur sempre nel rispetto delle regole fiscali e contributive. La circolare n. 4/E del 16 maggio 2025 dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito diversi aspetti operativi, confermando la cumulabilità ma invitando le aziende a prestare attenzione alla corretta gestione dei limiti.

Conclusioni operative

Il 2025 si conferma un anno strategico per l’utilizzo dei fringe benefit come strumento di welfare aziendale. Settembre è il momento giusto per fare il punto: verificare le risorse disponibili, individuare la platea dei beneficiari e scegliere la forma di erogazione più adatta.

Una gestione attenta consente di sfruttare appieno i vantaggi fiscali previsti dalla legge, motivare i collaboratori e ottimizzare i costi aziendali.

Calcolo netto busta paga 2025 secondo legge di bilancio

Se desideri approfondire come strutturare un piano di fringe benefit per la tua azienda entro la fine dell’anno, il team di Bustreo e Associati è a disposizione per supportarti nella pianificazione, nella gestione amministrativa e nell’ottimizzazione fiscale.

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