AI e lavoro: le nuove disposizioni

L’intelligenza artificiale è uno strumento sempre più utilizzato in molti settori, andando ad incidere significativamente sul mondo del lavoro. La nuova legge n. 132/2025 regolamenta diversi aspetti dell’AI: impiego, trasparenza di utilizzo e formazione specifica. Vediamo le nuove disposizioni.

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AI e lavoro: le nuove disposizioni
14/10/2025

AI e lavoro: le nuove disposizioni

AI e lavoro: necessità di intervento

L’intelligenza artificiale è uno strumento sempre più utilizzato nel lavoro da parte di aziende e lavoratori di diversi settori. Secondo il Focus Censis Confcooperative, il 19,5% delle imprese italiane prevede investimenti legati all’AI nel biennio 2025-2026. Una rilevazione Censis riporta inoltre che il 20-25% dei lavoratori usa l’intelligenza artificiale nel lavoro, prevalentemente per la scrittura di e-mail e messaggi, ma anche per la redazione di rapporti.

Da tempo l’AI ha fatto il suo ingresso anche nei processi di selezione e recruiting, di analisi e monitoraggio dei dati, nonché nella produzione di contenuti come presentazioni, testi e materiale multimediale.

Proprio a causa del grande impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo sul mondo del lavoro, il 23 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 132/2025 con nuove disposizioni. Entrata in vigore il 10 ottobre 2025, la norma recepisce quanto stabilito dall’AI Act, ovvero il Regolamento UE 2024/1689, con ulteriori decreti legislativi di adeguamento che arriveranno nei prossimi 12 mesi.

Le nuove disposizioni introducono linee guida e protocolli utili ad aziende e professionisti, oltre a definire scopi e caratteristiche dell’AI. Vediamo in dettaglio le previsioni.

Uso dell’AI in materia di lavoro: articolo 11

L’articolo 11 introduce i principi generali: in particolare stabilisce che l’AI deve essere impiegata “per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l'integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell'Unione europea”.

Inoltre pone tre requisiti fondamentali al suo utilizzo: deve essere sicuro, affidabile e trasparente, nel rispetto della dignità umana e della riservatezza dei dati personali. A tal proposito è introdotto l’obbligo per i datori di lavoro o i committenti di informare i lavoratori dell’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, con riferimento ai casi all’art. 1-bis del D.Lgs. n. 152/1997.

È anche specificata l’inviolabilità dei diritti di equità e di non discriminazione dei lavoratori per sesso, età, origini etniche, credo religioso, orientamento sessuale, opinioni politiche e condizioni personali, sociali ed economiche.

Istituzione dell’Osservatorio: articolo 12

Presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’articolo 12 istituisce l’Osservatorio sull’adozione dei sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, un nuovo ente che mira a massimizzare i benefici e contenere i rischi derivanti dall’uso dell’AI in ambito lavorativo.

Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge, un decreto ministeriale definirà componenti, modalità di funzionamento e compiti dell’Osservatorio.

Intelligenza artificiale e professioni intellettuali: articolo 13

Particolare rilievo assume l’impiego dell’AI nelle professioni intellettuali, a cui è dedicato l’articolo 13. L’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale in questo caso è consentito solo come supporto strumentale all’attività professionale: il lavoro intellettuale deve essere sempre prevalente.

Il professionista deve inoltre comunicare in modo chiaro, semplice ed esaustivo le informazioni relative ai sistemi AI impiegati, in modo da salvaguardare il rapporto di fiducia con i clienti.

Formazione sull’utilizzo dell’AI: articolo 24

Nella sezione dedicata alle “Deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale” si tratta inoltre della formazione necessaria per l’impiego di AI. In particolare, l’articolo 24 prevede l’implementazione di percorsi di alfabetizzazione e formazione, per i professionisti e per gli operatori dello specifico settore, all'uso dei sistemi di intelligenza artificiale da parte degli ordini professionali e delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, nonché da parte delle forme aggregative delle associazioni di cui all'art. 3 della Legge n. 4/2013.

È infine previsto anche il riconoscimento di un equo compenso modulabile sulla base delle responsabilità e dei rischi connessi all’uso dei sistemi di intelligenza artificiale.

Calcolo netto busta paga 2025 secondo legge di bilancio

In attesa dei decreti attuativi e di ulteriori sviluppi, è importante che aziende e professionisti prendano le eventuali misure per adattare la propria attività alle nuove disposizioni in materia di intelligenza artificiale e lavoro. Questo passaggio, tanto atteso quanto necessario, rappresenta un passo fondamentale per una gestione corretta delle nuove tecnologie. Tuttavia, l’applicazione pratica delle norme può risultare complessa. Se hai dubbi, puoi affidarti ai nostri consulenti!

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